mercoledì 11 febbraio 2009

CIBO LA NOSTRA VITA O LA NOSTRA MORTE?


Cosa c’è veramente sulle nostre tavole – l’ultima operazione dei NAS, avvenuta pochi giorni fa, ha portato al sequestro di 1000 tonnellate di prodotti alimentari avariati.

“I Nas sequestrano quintali di salumi completamente disidratati …rinvenuti all'interno di un locale fatiscente attiguo alla porcilaia". "Quintali di pesce e carne andati a male, conservati in congelatori tenuti in condizioni igieniche carenti". "Sequestrati chili di prodotti semilavorati e materie prime". "Vermi, larve, sostanze cancerogene, pesce avariato, dolci prodotti con uova scadute, bacarozzi…". Ecco solo alcuni titoli di giornali recentemente pubblicati che denunciano una situazione sempre più allarmante, che se da un lato evidenzia l’efficienza dei Nucleo Anti Sofisticazione dall’altro porta alla luce la totale inadeguatezza degli interventi strutturali e legislativi nel nostro paese e in Europa.
Piombo, solventi, diossina contenuti nelle materie prime provenienti dai paesi in via di sviluppo (principalmente dalla Cina) usate nella preparazione di prodotti alimentari anche per l’infanzia, entrano in Italia e vengono poste sul mercato attraverso connivenze e reti di illegalità, minacciando la nostra salute e arrecando anche gravi danni all’immagine di un paese come il nostro che viene identificato nel mondo per l’alta qualità dei suoi prodotti.
Massimo Carlotto, autore (insieme a Francesco Abate) di un romanzo-inchiesta, ambientato nel pianeta della sofisticazione alimentare, “Mi fido di te” (ed. Einaudi, uscito poco più di un mese fa), ha dichiarato in un’intervista: "Ormai la sofisticazione alimentare sta dilagando e gli Stati Uniti tendono a proteggersi molto di più dell'Europa. Le leggi europee, pilotate da interessi molto precisi, stanno facendo diventare il nostro continente la pattumiera degli Ogm meno riusciti e più nocivi. Da noi non arrivano solo quelli cinesi, ma anche quelli americani. La legislazione è fatiscente, i sofisticatori rischiano pochissimo, ma è l'intero sistema alimentare moderno che è basato su una truffa di fondo, cioè la cattiva qualità del cibo che noi mangiamo…", e ancora “Va rivisto il sistema di controllo che noi applichiamo, soprattutto nelle grandi catene. Le multinazionali del settore alimentare spendono 20 miliardi di dollari all'anno per inventarsi nuovi colori e nuovi sapori, tutti chimici…”, alla domanda da cosa è partita la sua inchiesta l’autore ha risposto: "Dal fatto che per due anni ho dato al mio bambino di 4 anni un prodotto a base di pappa reale che doveva essere interamente italiano, e che invece era cinese e conteneva un antibiotico considerato nocivo. Il prodotto è stato ritirato dal mercato. Non capivo perché il bambino non si ammalava mai. Per forza, era pieno di antibiotici...".
Non ci resta che auspicare, per risolvere questo problema, una serie di interventi e misure di prevenzione, controllo e vigilanza su tutte le fasi della filiera alimentare ( produzione, trasformazione, distribuzione e vendita al dettaglio) e normative più rigorose, sia in Italia che a livello internazionale ed europeo. In quanto a noi, il nostro giornale si impegna nei prossimi numeri a proseguire questa inchiesta.


Roberta Martino

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