sabato 20 dicembre 2008

BUONE FESTE


L’anno volge al termine, le notti sono sempre più lunghe, il freddo e le intemperie ci fanno compagnia ogni giorno. Eppure questo periodo è sempre stato celebrato dagli uomini di tutte le epoche in modo festoso, perché è proprio da questo buio che la luce rinasce. Yule (il Solstizio d’Inverno), è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall'utero della Dea. Questo processo avviene anche dentro di noi quindi:
Auguri a tutti.


Accademia Pentalpha

Nuove rotte attorno al Polo Nord


Dopo 125.000 anni e per la prima volta nella storia dell’uomo, il Polo Nord è circumnavigabile.
E’ la scoperta fatta l’Agosto scorso dagli scienziati dell’Università di Brema che, grazie ad alcune immagini satellitari, hanno potuto constatare lo scioglimento dei ghiacci sia del passaggio a Nord-ovest che va dal Nord dell'isola di Baffin fino al mare di Beaufort a Sud dell'isola di Vittoria, sia quelli del passaggio a Nord-Est, che si estende lungo la Russia attraverso il mare di Laptev della Siberia.
Notizia bomba: invece di generare preoccupazione nei governi dei paesi maggiormente industrializzati, ha scatenato una corsa tra gli stati confinanti con i due passaggi, per l’esclusiva dello sfruttamento commerciale e turistico di queste nuove rotte che, da questo punto di vista, sono altamente appetibili. Le compagnie marittime già avanzano proposte e il Gruppo Belua di Brema sta pensando di inviare una nave attraverso il passaggio a Nord-est, rotta che accorcerebbe il viaggio dal porto di Amburgo fino al porto giapponese di Yokohama, dalle attuali 11.500 miglia nautiche (necessarie per l’attraversamento del Canale di Suez), a sole 7.400! Fortunatamente, è il caso di dire, la Russia non ha ancora concesso le necessarie autorizzazioni e le compagnie assicurative frenano in attesa di maggiori controlli.
Nel frattempo, il mondo scientifico è costretto a rivedere i propri calcoli, infatti se fino ad oggi la totale scomparsa della calotta polare artica era prevista per il 2070, gli ultimi avvenimenti hanno portato ad un anticipo di almeno 40 anni, quindi al 2030 circa. Un ricercatore della Naval Postgraduate School di Monterey (California), Wieslaw Maslowski, ritiene che tra metà luglio e metà settembre non ci sarà più ghiaccio a partire già dal 2013!
Verrebbe voglia di lasciare queste notizie senza alcun commento..!
Cosa si può dire quando proprio in questi giorni, con la scusa della crisi economica, quasi tutti i governi firmatari del trattato di Kioto, compreso il nostro, stanno chiedendo dilazioni sui tempi di attuazione delle misure anti inquinamento (peraltro insufficienti) concordate.
Cosa si può dire sulle conseguenze che, dallo scioglimento dei ghiacci polari deriverebbero? Un innalzamento del livello dei mari di 7 metri cosa comporta per la nostra vita?
Si prospettano scenari che alcuni Film di stile catastrofico ci hanno già presentato nelle sale cinematografiche, e cosa potrà mai avvenire per città marittime come Venezia, Amsterdam o New York? Nel frattempo qualche spiritoso e intraprendente imprenditore sta vendendo lotti sulle colline marchigiane, sostenendo che di qui a 50 anni si troveranno sulla riviera, uno scherzo? Forse no.
Intanto il WWF ha lanciato una campagna per il 2009 “Anno del Clima”, girando per il mondo, regione per regione, in cerca di adesioni per il lancio di una nuova economia compatibile con l’ambiente, progetto in linea con il nuovo programma dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), la Green economy Initiative, lanciato il 22 ottobre, a Londra e Nairobi. Come ha dichiarato Achim Steiner, direttore esecutivo dell’UNEP, all’Indipendent: “L’economia del ventesimo secolo è stata guidata dalla finanza, quella del ventunesimo deve essere basata sulla tutela e lo sviluppo del capitale naturale mondiale, per creare i posti di lavoro e la ricchezza che servono”.
Spes, ultima Dea.

Roberta Martino

FONTI RINNOVABILI – QUALI PROSPETTIVE?


II puntata

Petrolio


Petrolio, petrolio, petrolio, perché ostinarsi a ritenerla fonte unica e primaria di produzione di materiale plastico e combustibili? Ove c’è petrolio, c’è guerra o la minaccia di tale; a parte sparute eccezioni, l’oro nero fa gola ed ogni scusa è buona per accaparrasi una fetta di giacimenti, compreso la cosiddetta guerra preventiva che ormai va così tanto di moda .
Più giusto sarebbe investire sui materiali ecologicamente compatibili e le fonti energetiche rinnovabili, ma non è soltanto questione di puro interesse economico e di risparmio energetico, ma un complesso gioco di equilibri di potere che basano le loro fondamenta nel commercio delle armi, dei diamanti, dell’uranio e degli stupefacenti .
Le grandi potenze mondiali hanno instaurato, con il consenso del sistema bancario, un mercato parallelo ricco di meccanismi di scambi morbosamente invischiato nell’illegalità più complessa che non permette sbocchi e investimenti nel nascente mercato delle fonti rinnovabili, della bio plastica e bio masse.
Ingiustificato è lo scarso investimento nella bio plastica, che è biodegradabile in quanto derivante da materie prime vegetali, rinnovabili annualmente. Il tempo di decomposizione è di qualche mese in compostaggio, contro i 1000 anni richiesti dalle materie plastiche sintetiche, derivate dal petrolio. Le plastiche bio sono composte principalmente da farina o amido di mais, grano o altri cereali. Oltre ad essere organiche, col vantaggio della biodegradabilità, hanno il pregio di non rendere sterile il terreno sul quale vengono depositate. La Bioplastica, dopo l’uso, consente di ricavare concime fertilizzante dai prodotti realizzati, come, per esempio, i biopiatti, i biobicchieri, le bioposate e di impiegarlo per l'agricoltura. Per non parlare della scarsa produzione e distribuzione, specialmente nel nostro paese, delle bio masse che sono facilmente ricavabili da vegetali come le alghe, dai materiali di scarto di processi industriali e dai rifiuti organici provenienti dai residui dei consumi domestici. Tra le altre possibilità, sembra prendere campo quella di utilizzare i noccioli di oliva, che solitamente finiscono nella pattumiera, per produrre biocarburante. Chiediamoci come mai la direzione politica globale incentiva lo sviluppo e la costruzione di centrali nucleari, a discapito delle fonti di energia rinnovabili, quando potremmo facilmente risolvere questo problema costruendo impianti per lo sfruttamento idrico, solare ed eolico. Purtroppo siamo ancora vittime di un sistema feudale che pretende il suo dazio ad ogni proposta e per ogni passaggio, che ci conduce verso tecnologie non inquinanti, rallentando enormemente il risultato di un sogno per una terra priva di rifiuti ed inquinamento, ove noi ed i nostri figli possiamo vivere in armonia con la natura.

Kareem Elkhweet

I MITI LEGATI ALLA MADRE

Dagli Inni Orfici una preghiera per la Terra
A cura di Rossana Miti


ALLA TERRA

O dea Gaia,madre dei celesti degli uomini mortali,
che tutto nutri e tutto doni e conduci a buon fine e tutto distruggi,
che di fiori ti veti e porti frutti e di belle stagioni ti allieti,
dimora del mondo immortale, vergine multiforme,
che con penose doglie i variopinti frutti produci;
o eterna, o venerata, dai seni ricolmi e dalla sorte felice,
che ami le fresche erbe odorate, o nume fiorente,
che ami le piogge, a cui d’attorno il mondo ben costrutto degli astri
per legge eterna si volve e con ritmo possente.
Matura, o dea beata i dolcissimi frutti
E con benigno cuore assisti alle stagioni feconde.

Per auguravi Buone Feste, ho scelto questa breve preghiera alla più antica delle Dee, preghiera che è anche un pensiero di buon auspicio ed un regalo per il nostro pianeta.