mercoledì 11 febbraio 2009

24 Febbraio 391 d.C.


Questa è la data in cui, a seguito di un editto di Teodosio I, venne spento a Roma il Sacro Fuoco nel Tempio di Vesta, e fu solo il primo di molti altri fuochi sacri spenti in tutta Europa. Ferdinand Gregorovius descrive così la scena finale, all'ingresso di Teodosio in Roma:
« I cristiani di Roma trionfavano. La loro tracotanza arrivò al punto, lamenta Zosimo, che Serena, sposa di Stilicone, entrata nel tempio di Rea, prese dal collo della dea la preziosa collana e se la cinse. Assistendo a questa profanazione, l'ultima vestale versò lacrime disperate e lanciò su Serena e su tutta la sua discendenza una maledizione che non andò perduta. ».
Quel fuoco ardeva a Roma dalla fondazione della città, e ne rappresentava l’anima eterna. Il suo spegnimento è un segno della cecità di ogni tipo di intolleranza.
Per questo motivo noi proponiamo, al di là e nel rispetto di ogni personale convinzione religiosa, di riaccendere quel fuoco nello stesso giorno in cui è stato spento. Rianimiamo il cuore della nostra città e rendiamola di nuovo eterna.



Accademia Pentalpha

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